Sono i primi giorni di marzo e lei non riesce a dormire.
È una sera di oltre quarant’anni fa quando, forse per caso, una ragazza incappa nelle trasmissioni della BBC e — in nome di ciò che mai accade mai per caso — il suo destino cambia.
Dopo aver visto gli ultimi dieci minuti di quel programma, si diceva, la ragazza è insonne: si accomoda al pianoforte verticale, nell’oscurità travolta dalla luce della luna piena. E inizia a comporre una canzone.
La manciata di minuti che l’hanno ispirata sono un adattamento televisivo di Cime tempestose, romanzo di Emily Brontë, e quella ragazza, con il dono di un talento e di una voce fuori dal comune, è Kate Bush.
Qualche tempo dopo, la canzone scritta nel plenilunio prende vita, registrata in studio tra la mezzanotte e l’alba, in un’atmosfera ultraterrena come la storia che l’ha ispirata e le circostanze che l’hanno vista nascere. Kate Bush scrive infatti immedesimandosi nel personaggio di Catherine Earnshaw, anzi, nel suo fantasma, la cui voce squarcia le pagine del libro. È la stessa artista a ricordare, anche ad anni di distanza, di essere stata travolta da una storia così forte, la storia di una donna, ambientata in un’epoca schiacciata dal potere maschile, che riesce comunque a elevare la sua voce, senza limiti.
Similmente, Kate Bush insiste affinché questo sia il suo esordio discografico, opponendosi ai pareri contrari che la circondano. Alla fine, trionfa: il singolo è pubblicato nel gennaio del 1978 e scala le classifiche, finendo subito in vetta. Anzi, per la precisione, è il primo brano scritto e interpretato da una donna a essere al numero uno nella Vecchia Albione.
E la sua storia, la sua voce, ancora oggi, ha molto da raccontare.
Un dettaglio del dipinto di Samuel Jackson, Vallata, sull’edizione Einaudi di Cime tempestose del 1992 (con un saggio di Virginia Woolf).
La canzone del giorno
The Bandit, Kings Of Leon (RCA, 2021)
Cinque anni dopo il loro ultimo album, Walls, i Kings Of Leon stanno per pubblicare When You See Yourself, annunciato proprio in questi giorni e anticipato dal singolo The Bandit. Il lungo silenzio della band era stato interrotto la primavera dello scorso anno, quando Going Nowhere, brano acustico e primo inedito dopo tanto tempo, era approdato sui social. L’ottavo disco, registrato ai Blackbird Studios di Nashville con Marus Dravs, esce il prossimo 5 marzo.
Qui sotto, nel mentre, il video della canzone che lo anticipa.
Una lettura
Tra loro, Richard Ford, traduzione di Vincenzo Mantovani (Feltrinelli, 2017)
“Entrare nel passato è un’operazione incerta, dal momento che il passato cerca sempre, riuscendovi però solo a metà, di fare di noi quello che siamo”, scrive Richard Ford nella nota introduttiva a Tra loro, libro che raccoglie i due memoriali dedicati al padre e alla madre. In questo senso, le vite dei nostri genitori fanno parte del profondo essere di ciascuno, della consapevolezza di ciò che siamo, per l’appunto, del nostro modo di decifrare il mondo. L’autore, ricordando poi una poesia di W.H. Auden, riflette su come, spesso, i momenti importanti della vita siano trascurati: ecco perché è fondamentale riflettere su di essi, agguantarli, tanto più se sono cellule tanto radicate in noi come le esistenze di padri e madri, anche prima di essere tali. Nel fare questo, Ford inoltre descrive (in modo magistrale) la vita negli Stati Uniti, il Sud profondo, in particolare tra gli anni Venti e i Sessanta, oscillando tra affresco storico e intimità (biografica) della vita famigliare, tra ricordi e riflessioni sul presente.
Ecco il libro sul sito di Feltrinelli.
DAL BLOG
Le Bandesonore e “Merismo”, il potere magnetico della musica
Tra le lettere del nome, si intravede il manifesto di Le Bandesonore, la volontà di racchiudere stili, sonorità ed esperienze eterogenee in un unico progetto. Ecco il rimando all’elemento del manto stradale in grado di riportare l’attenzione ai guidatori distratti, risvegliare la coscienza, indicare la via da seguire. L’idea arriva da musicisti con alle spalle lungo vissuto, tra jazz e classica, rock ed elettronica, accomunati dalla voglia di usare la musica quale linguaggio universale. E, con il disco Merismo, riescono nel difficile compito di non lasciare che l’eterogeneità si trasformi in caos, anzi.
Vuoi condividere questa newsletter o inviarla a qualcuno? Ecco qua:
E tu, come stai? Cosa leggi, ascolti, combini? Se hai consigli, storie da raccontare, pensieri sparsi, se non dormi: scrivimi.
Nel mentre, grazie.