Nena, nome d’arte di Gabriele Susanne Kerner, nasce il 24 marzo del 1960 ad Hagen, amena località di una Germania che, di lì a poco, sarà spaccata in due dal Muro. È il 1983 quando, con l’omonima band, pubblica una canzone che farà storia: il brano, si racconta, è ispirato a un concerto dei Rolling Stones a Berlino Ovest, al termine del quale centinaia di palloncini sono liberati in cielo. Il chitarrista Carlo Karges, tra il pubblico, rimane folgorato da una visione: gli stessi palloncini sembrano infatti dare forma a un’astronave. Cosa accadrebbe se questa superasse il Muro, arrivando a Est? Nasce così 99 Luftballons (si legge /'nᴐjnuntnᴐjntsiç luftbal'loŋs/).
L’anno successivo, la canzone, originariamente cantata in tedesco, viene incisa in inglese e ripubblicata col titolo 99 Red Balloons. Ciò accade mentre il blocco occidentale e sovietico si schierano monolitici l’uno di fronte all’altro, con armi dispiegate e diplomazie congelate. Eppure, nonostante tutto, due idiomi diversi, uniti dalla stessa melodia, scalano le classifiche in lungo e in largo nel mondo, persino negli Stati Uniti di Reagan, anzi: qui è il primo brano di stampo teutonico a entrare nella Top 10 e conquistarla.
È che a volte basta davvero poco per capirsi: dove non arrivano le parole, arriva qualcos’altro, qualcos’altro che tendenzialmente è ben rappresentato dalla musica. A volte, credo che il messaggio arrivi semplicemente dove c’è chi è disposto ad accoglierlo.
Foto di Jana Shnipelson (Unsplash)
Oggi, in una Milano inondata dal sole, raccontavo del mio senso di colpa per l’improvvisa sospensione dei Dispacci, attraversando la passeggiata Boris Pasternak. Proprio lui è stato protagonista dell’ultimo invio, risalente ormai a un mese e mezzo fa. Per la teoria che le coincidenze forse esistono, ma di certo non nel mio mondo, il mio amico D. inviava alla mia attenzione un messaggio — “Stai bene? Perché non ricevo più le tue mail?” — in quel momento. Prima di lui, a dirla tutta, in tanti si sono chiesti che fine avesse fatto la newsletter: quindi, insomma, eccoci qui.
Un disco
Carnage, Nick Cave & Warren Ellis (Goliath Enterprises Limited, 2021)
Sulla fiducia, poiché a questo disco sto dedicando un intero articolo, cinque cartelle sul suo valore e su ciò che rappresenta: Carnage è il primo album firmato Cave-Ellis, sebbene i due abbiano sfornato insieme parecchi dischi, colonne sonore e capolavori in genere. Otto brani che dipingono ciò che siamo, prefigurano ciò che potremmo essere e lo fanno con tratti poetici e musicali sublimi. Intanto, eccolo su Spotify.
L’articolo della settimana
NFT, l’idea di Andrea Spampinato per una rinascita (digitale) della musica
Andrea Spampinato è un musicista che non ha paura di rischiare, reinventarsi, intraprendere nuove strade. Oggi, racconta in anteprima la sua nuova idea per creare e distribuire musica. Come? Grazie agli NFT. “Chiamiamola Cryptomusic”, suggerisce, scherzando (o forse no), e presenta il suo nuovo brano Suono assordante.
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