Il radīf potremmo chiamarlo repertorio, un repertorio imponente, variegato, antico, trasmesso dai maestri ai loro allievi per generazioni. La tradizione musicale persiano-iraniana ha origini millenarie, che si perdono nella leggenda, incise nella pietra e cantate nella letteratura. Come in ogni storia, c’è un eroe che aiuta a orientarsi nel tempo infinito: si chiama Barbad ed è un trovatore.
Abile musicista e compositore raffinato, vive alla corte di re Khosrow II, a cavallo tra il sesto e il settimo secolo, il nostro fresco Altomedioevo. A corte, teorizza in onore del sovrano i khosrovani, sette modi musicali a lui dedicati, e non solo: da qui derivano trenta lahn, modi secondari o brani, e trecentosessanta dastan, una melodia per ogni giorno del calendario zoroastriano. Un patrimonio enorme, vario, leggendario.
Bisognerà attendere oltre mille anni per una sistemazione di questo materiale. Siamo ai primi del 1800 quando nasce, per l’appunto, il radīf. L’allievo lo apprende dal proprio maestro, memorizzando le composizioni, fissando i movimenti, incanalando le proprie energie. Quando sarà pronto, passerà all’improvvisazione, quella vera, slegata da ogni possibile schema e tantomeno partitura: memoria, abilità, confidenza con il proprio strumento conducono a ciò che viene considerato una sorta di livello superiore e che gli studiosi definiscono composizione in tempo reale. In questo senso, l’ascoltatore intraprendere, insieme all’interprete, un viaggio verso orizzonti ignoti, una scoperta comune di nuovi percorsi.
Il video del concerto alla Fondazione Cini di Venezia.
Kayhan Kalhor e Behnam Samani, rispettivamente alla viella ad arco kamancheh e al tamburo a calice tombak, sono due massimi esponenti di questa tradizione al contempo antica e vibrante: la loro ispirazione è un vero e proprio stato di grazia, tangibile, terrestre, una spiritualità presente. Sono stati loro il mio primo concerto dopo nove mesi senza musica dal vivo, nove mesi di suoni che vera musica non erano, alla Fondazione Cini di Venezia.
Del resto, qualche tempo fa, ho confidato al mio amico F. che il primo concerto dopo così tanto tempo avrebbe dovuto essere speciale. E così è stato, anche per i suoi protagonisti:
Mentre nel mondo compaiono forze che lottano per la divisione, i confini e l’intolleranza, la musica ci unisce e ci ricorda la nostra comune umanità.
– Kayhan Kalhor
Artista pluripremiato, ecco quanto ha dichiarato Kalhor, qualche tempo fa. Ecco quanto andrebbe sempre scolpito nella nostra mente e nel nostro cuore.
Un libro
Qualcuno che ti ami in tutta la tua gloria devastata
di Raphael Bob-Waksberg, traduzione di Marco Rossari (Einaudi, 2021)
Lui è il genio creativo di BoJack Horseman, chi ha pensato a me per questo volume è Cristina Di Canio della Scatola Lilla (réclame: vi raccontate, vi abbonate, lei sceglie per voi dei libri, azzeccandoci praticamente sempre, voi siete felici). È una raccolta di racconti surreali eppure di un realismo disarmante, teneri e feroci, un crogiuolo di emozioni condensate in una scrittura (e una traduzione) dal ritmo brillante. Del resto, cito: «Le persone si dividono in due tipi: quelle che non vuoi toccare perché hai paura che si spezzino e quelle che non vuoi toccare perché hai paura che ti spezzino».
Nel negozio di musica online Diecisei, puoi acquistare i dischi presenti su Scribacchina, scoprire una selezione ampia e approfondita di musica, vinili, merchandising, ma soprattutto contare sui consigli e la disponibilità di un professionista come Andrea Spampinato. Se vuoi fare o farti un regalo, ti suggerisco di dare un’occhiata allo shop. Inoltre, presto ci saranno novità!
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