Per la fisica «Il baricentro si muove come un punto materiale in cui sia concentrata la massa totale del sistema e al quale sia applicata la risultante delle forze esterne che agiscono sul sistema stesso» (Treccani). Il punto è che la vita vera fa parte di un insieme di sistemi complessi, interconnessi, che fanno sì non esista un unico baricentro, bensì molti, spesso non facili da individuare da altri punti di vista altri rispetto al nostro.
Uno dei miei professori di antropologia culturale era iraniano, aveva studiato nel Regno Unito, insegnato da qualche parte negli Stati Uniti e viaggiato un sacco per il mondo: il suo sforzo di spostare il baricentro nell’analisi di ciò che accadeva intorno era un’abitudine acquisita con una tale naturalezza da disarmare, me in particolare. Del resto, da bambina, non mi domandavo cosa avesse fatto o pensato Colombo appena sbarcato sulle coste americane, bensì quale fosse la storia precedente in quelle terre, chi avesse incontrato. Nei libri di scuola c’erano lacune insormontabili: sì, ho sempre avuto la perenne condanna all’intuito.
Chissà come se la passava, da piccola, Valerie Hansen. Oggi è una storica della Cina, insegna a Yale ed è un punto di riferimento per una moltitudine di studiosi.
Le sue ricerche ricordano — se ce ne fosse bisogno, ma purtroppo temo di sì — che sono esistiti esploratori da ben prima dell’anno Mille, esploratori che già avevano disegnato sulle loro mappe quelli che venivano definiti dagli europei i confini del mondo. Qualche esempio? I Vichinghi sono forse i più noti, attraversano l’Atlantico del nord per approdare in America, ma ci sono anche i malesi-polinesiani che arrivano fino in Madagascar, per non parlare delle vie commerciali tracciate dai navigatori arabi e cinesi, una fitta rete di rotte e strade che imbriglia l’intera Asia e il Medio Oriente. Così, le giornate di donne e uomini nati in una regione casuale sono influenzate da consuetudini arrivate dall’estremo opposto (o quasi) del globo: abitudini alimentari, nuovi culti religiosi, con effetti sociali e politici rilevanti, riproduzione e trasmissione di musiche, traduzione di testi che entrano a far parte, pur con modifiche e adattamenti, di culture altre.
In un’intervista a La Lettura del 7 novembre 2021, Hansen fa notare che «Dobbiamo sapere che cosa è successo prima del 1500 per potere capire che cosa è successo dopo».
Immagine Wikimedia Commons.
A giudicare dalle immagini che arrivano in questi giorni dal confine tra Bielorussia e Polonia — ci sarebbero numerosi altri esempi sparsi nel mondo — e soprattutto dai commenti alle stesse, non sempre questo interesse sembra esistere, non sembra scorrere non tanto a ritroso nei secoli, ma neppure di qualche anno. Si dimentica quanto storia e politica incidano sulla vita di ogni giorno, si lasciano rinfocolare gli antichi pregiudizi e le sterili paure.
Un libro
Eclissica
di Vinicio Capossela (Feltrinelli, 2021)
«Del resto il destino, come la balena, si rivela solo quando è passato, un attimo prima di reimmergersi nel buio» cita così la descrizione della nuova opera letteraria di Capossela, un ibrido lirico di narrativa e spietata analisi sociale, un consiglio che lascio qui a priori, dettato dalla curiosità e dalla fiducia verso uno sguardo sul mondo da sempre peculiare: chi lo legge per la prima volta?
Una storia
Per lavoro e soprattutto perché a questo pianeta, per dirla in estrema sintesi, voglio bene, in questi giorni mi trovo a seguire il flusso ininterrotto di lavori della Cop26. Tra dispacci quotidiani dal fronte scozzese, riflessioni, podcast d’assalto, indispensabili contributi attivisti e onnipresente ars oratoria, ciò che fa riflettere è il ruolo, mai come oggi al centro del mondo, dei popoli che vivono in angoli remoti, la cui sopravvivenza, insieme a inestimabili tesori culturali, è in costante minaccia.
Ho letto e ascoltato molte storie, mi sono lasciata trascinare in testa a cortei che sfidavano la pioggia e, tra le numerose, la testimonianza dei nativi dell’Amazzonia riflette la distanza tra la popolarità apparente di un soggetto così raccontato, la foresta osannata come Polmone verde del pianeta, e la reale importanza, la stessa esistenza di chi al suo interno nasce, cresce e ne difende la vita. Ecco un articolo esemplare (in inglese):
Meraviglia nel ricordare quanta ricchezza sgorghi dalle differenze, così come l’urgenza nel considerare lo stato attuale delle cose, l’impegno nel confronto e nella divulgazione.
Una canzone
Dopo parecchio tempo, è possibile tornare negli Stati Uniti: è ciò che fa Carlo Pinchetti nel video di Zoppico, una carrellata di immagini catturate per le strade e nei locali di New York negli ultimi anni.
Il brano è tratto da Una Meravigliosa Bugia (Gasterecords/Moquette Records, 2021).
C’è una novità in libreria, sai?
La stagione invernale, secondo la mia esperienza, porta sempre con sé diverse novità editoriali. La prima di quest’anno è molto particolare e mi fa piacere scriverne qui in anteprima ufficiale: è arrivato Polvere e cenere, il mio primo romanzo.
Lo leggerai? Ci incontreremo a qualche presentazione? Per scoprire dettagli in più, come trama, curiosità e la libreria più vicina per ordinarlo, basta cliccare sulla copertina.
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