Qualche tempo fa, in quel tempo ricordato come precedente agli innumerevoli isolamenti, sono stata a un convegno sulla scrittura di fantascienza. Spiacente, assenti tizi vestiti in modo bizzarro e astronavi appese alle pareti, peraltro non senza quella giusta tonalità di rammarico.
Ogni genere, nei libri così come nella musica, persino nelle relazioni con gli altri, ha degli elementi diversi e caratterizzanti, ogni linguaggio è fondato sui propri paradigmi: la conclusione, dopo un paio d’ore di convegno, è stata che, quando si scrive di fantascienza, si matura un’idea di storia che non può essere pensata o sviluppata diversamente. Quando si scrive di fantascienza, in poche parole, non basta utilizzare qualche orpello, citare un paio di pianeti aprendo le pagine di un libro di astronomia, descrivere una creatura buffa, è piuttosto un bene tenere a mente un ideale originario, la domanda fatidica: come saremo?
Trasposto nella cultura cinematografica, dai primi b-movie passando per Stanley Kubrik, è possibile osservare che il nocciolo della fantascienza non avrebbe neppure bisogno di effetti speciali per convincere, anticipare il futuro, riflettere su dove potrebbe trascinarci il presente.
Ci sono alcuni volumi interessanti, a tal proposito: L’elenco telefonico di Atlantide di Tullio Avoledo, che dalla quotidianità sviluppa un giallo fantascientifico interplanetario, oppure una delle pietre miliari del genere, La mano sinistra delle tenebre di Ursula K. LeGuin.
Immagine di Charlie Seaman, da Unsplash.
Il fantastico, nella sua più vasta etimologia, è parte integrante della nostra vita: il pensiero creativo, l’immaginazione possono davvero aiutare ognuno di noi ad avere una visione altra delle cose. A dare voce ai nostri sogni, a prenderci cura di noi stessi.
Un libro
Jonathan Strange & il signor Norrell
di Susanna Clarke, traduzione di Paola Merla (Fazi Editore, 2021)
Il romanzo di Susanna Clarke, dopo la prima edizione italiana di Longanesi, torna in libreria con una ristampa. «Sono partita con la semplice idea di un romanzo di costume ambientato nell’Ottocento, e ho finito per scrivere qualcosa di folle e selvaggio» ha raccontato Clarke alla Lettura, tratteggiando la galassia costruita nelle sue pagine.
Nota a margine: esiste anche una miniserie tv tratta dal libro, con protagonisti Bertie Carvel, Eddie Marsan e Charlotte Riley.
Un film
Lou Von Salomé
di Cordula Kablitz-Post (2017)
È stata un’intellettuale tra le più influenti della sua epoca e oltre, poetessa e scrittrice, femminista militante; Lou Von Salomé è amata da Rilke, ammirata da Freud, adorata da Nietzsche. Ormai anziana e incapace di scrivere, con l’ombra del Terzo Reich pronta a inghiottire l’Europa, costretta a nascondere le origini ebraiche, nel film racconta le sue memorie a un ammiratore, in un percorso a ritroso nel mosaico della sua vita e della storia moderna.
Il film è disponibile in streaming sul sito della Cineteca di Milano (dove consultare l’intero splendido catalogo).
Il debutto di «Polvere e cenere»
Il 28 novembre è il giorno della presentazione ufficiale del mio romanzo, Polvere e cenere: per chi ha piacere, appuntamento negli spazi de Il Giardino di Sarah, in via Pistrucci 25 a Milano, alle 17.
L’ingresso è gratuito, la prenotazione è consigliata scrivendo una mail a info@scribacchina.it.
Al mio fianco, e non potrei essere più felice, la scrittrice e amica Mariachiara Tirinzoni.
Di seguito, una stupenda recensione, comparsa ieri nella sezione Cultura del Corriere della Sera:
Nel negozio di musica online Diecisei, puoi acquistare i dischi presenti su Scribacchina, scoprire una selezione ampia e approfondita di musica, vinili, merchandising, ma soprattutto contare sui consigli e la disponibilità di un professionista come Andrea Spampinato. Se vuoi fare o farti un regalo, ti suggerisco di dare un’occhiata allo shop.
Vuoi condividere questa newsletter o inviarla a qualcuno? Ecco qua:
Se conosci una storia fantastica, se passerai alla presentazione del mio romanzo, se lo leggerai in treno, se hai consigli, se non dormi: scrivimi. Nel mentre, grazie.