Era una sera come tante, a Berlino Est.
Poco prima dell’ora di cena, la televisione aveva in programma una conferenza stampa per illustrare la nuova direzione della politica di Egon Krenz, successore di Erich Honecker, leader storico del partito socialista della Germania Est. A dispetto del predecessore, Krenz sapeva bene che la realtà non avrebbe potuto essere cristallizzata a lungo, che il Muro non era eterno e il futuro già scritto.
In un mondo spaccato in due dalla Cortina di Ferro, l’intenzione di Krenz era di aprire diversi punti di passaggio tra le due Germanie, a Guenter Schabowski, portavoce del politburo, il compito di illustrare il tutto.
Tra i giornalisti, c’era anche un italiano, corrispondente dell’Ansa, Riccardo Ehrman. Da quella sera e per tutta la vita, egli ricorderà di aver posto alcune semplici domande, ossia se l’allentamento valesse anche per la zona di Berlino ovest, se il passaporto non fosse davvero necessario per varcare la frontiera e poi l’ultima, fatidica, poche sillabe: «Ab wann?», da quando?
Schabowski non conosceva la risposta, del resto, non era nemmeno tenuto a conoscerla in quanto ingranaggio di un mastodontico apparato: sui documenti in suo possesso non era segnata alcuna data. Così, ostentando (una poco credibile) sicurezza, compie un gesto duplice: da un lato conferma la fede nella Ddr e nelle direttive da essa emanate, dall’altro improvvisa; ordine e caos si riassumono nella risposta, che si presta a ben poche interpretazioni: da subito, «Ab sofort».
Certo, nella Ddr niente accadeva per caso, le teorie a posteriori si sprecano, ma questa è un’altra storia.
Era la sera del 9 novembre 1989, a Berlino Est.
Immagini e voci, attraverso il tubo catodico e i cavi telefonici, filtravano nelle case dei berlinesi, centinaia e centinaia di persone scendevano in strada, le guardie di confine venivano sorprese, sopraffatte: il Muro di Berlino crollava. In Italia, nota a margine, l’evento veniva documentato da una giovane cronista della Rai, Lilli Gruber.
Immagine di Immo Wegmann da Unsplash.
Terminata la conferenza stampa, alla stazione di Friedrichstrasse — dove si trovava per constatare coi propri occhi se le frontiere fossero state davvero aperte — Ehrman viene riconosciuto, osannato, portato in trionfo come un eroe.
Il giornalista si è spento poco tempo fa, a 92 anni, dopo una vita trascorsa nel turbine della storia, lasciando la sottoscritta in una redazione milanese a raccontare l’aneddoto a chiunque, piante comprese, senza mai, nemmeno per un istante, dimenticare una constatazione: una domanda può far crollare un muro e cambiare il mondo.
Una storia di libri e memoria
La storia è della scorsa estate, ma è rientrata nei radar storici e bibliografici negli ultimi giorni. Un consorzio di biblioteche e musei britannici, tra cui la British Library e il Brontë Parsonage Museum, si sono riuniti con un unico scopo: salvare dei manoscritti messi all’asta da Sotheby’s.
Qual è il valore di queste carte? Proprietà di due industriali, sono state raccolte in epoca tardo-vittoriana e nessuno vi ha mai posato lo sguardo da prima della Seconda Guerra Mondiale. In sostanza, rappresentano un tesoro letterario, una potenziale fonte di informazioni inestimabile, un patrimonio culturale collettivo, dove sono custoditi appunti di poesie firmati da Emily Brontë così come lettere autografe di Jane Austen alla sorella Cassandra.
Appunti e schizzi di Emily e Anne Brontë, datati 1841, foto di Sotheby’s.
L’unione di forze ha fatto sì che il lotto sia stato acquistato e, non meno importante, che la memoria sia stata preservata, la tradizione tramandata, l’accesso reso possibile a tutti (e qui un intervento di digitalizzazione potrebbe chiudere il cerchio) grazie a un intervento pubblico.
La storia è stata raccontata dal Guardian ed è un esempio di come il sodalizio, in nome della collettività, possa essere salvifico.
Una canzone
Immortale nella versione di Billie Holiday, I'll Be Seeing You è il nuovo brano di Cat Power, che anticipa il disco Covers, in uscita il prossimo gennaio. Come suggerisce il titolo stesso, l’album sarà composto da interpretazioni di tracce firmate da Nick Cave, Iggy Pop, Pogues e molti altri.
Nota a margine: il brano Unhate è una cover di Hate, presente in The Greatest della stessa Cat Power. Bentornata, Chan.
Un libro
Storia della felicità
di Gérard Thomas, traduzione di Tommaso Guerrieri (Edizioni Clichy, 2021)
In bilico tra il saggio e il romanzo, questo scritto (atipico) racconta ciò che accomuna chiunque, in ogni parte del mondo, tanto quanto il bisogno di raccontare storie, di credere, di vivere in comunità: la ricerca della felicità smuove il mondo, attraversa il tempo, definisce ciò che siamo. Sullo sfondo, lei, la fatidica domanda, nonché titolo di uno dei primi capitoli: potrò essere felice?
E infine.
Buone Feste a tutti voi.
A chi era presente sin dal primo invio, a chi riceve da poco i Dispacci, a chi scrive risposte, a chi ispira le parole che trovate qui, grazie.
Una bella cartolina natalizia ottocentesca, qui ne trovate di interessanti.
«Polvere e cenere», l’intervista e le prossime presentazioni
A inizio dicembre, Giusy Capone mi ha intervistata per il suo blog: è stato un bel momento per parlare di memoria e riscatto, ma anche di ricerca storica e di come affrontare la scrittura di un romanzo di genere.
L’intervista è disponibile a questo link.
Oggi, Polvere e cenere si congeda con un appuntamento per l’anno nuovo (e una foto scattata sulla linotype del Corriere della Sera): a gennaio torneranno infatti le presentazioni, un paio sono già in via di essere appuntate sul calendario con colori sgargianti.
Nel negozio di musica online Diecisei, puoi acquistare i dischi presenti su Scribacchina, scoprire una selezione ampia e approfondita di musica, vinili, merchandising, ma soprattutto contare sui consigli e la disponibilità di un professionista come Andrea Spampinato. Se vuoi fare o farti un regalo, ti suggerisco di dare un’occhiata allo shop.
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