La dabka è una danza dalle origini antiche, le sue tracce sono impresse su una lunga strada che conduce da Gerusalemme a Damasco, attraversa Beirut, arriva poi fino a Bagdad. Il nome deriva da un verbo che identifica il battere i piedi a terra, ma il significato, espresso in ogni passo, è ben più profondo: racconta l’unione tra persone, la felicità dello stare insieme, l’augurio di un futuro condiviso e sereno.
I danzatori si tengono per mano, formano un cerchio o semicerchio, seguendo la guida più esperta nei movimenti, senza regole troppo rigide, con grande spazio all’improvvisazione. Viene eseguita in occasioni felici, come nozze o battesimi, ma anche per celebrare il raccolto, la prosperità. Accanto alla musica, e sono le percussioni a essere protagoniste, non manca il canto, talvolta compaiono anche dei versi declamati prima che inizi il ballo.
Nel nord dell’Iraq, durante gli ultimi tre giorni di febbraio, la dabka celebra una tradizione ancestrale. Le famiglie si recano dove, così si narra, sorgeva il santuario di Al Khidr. Tutti si vestono in abiti tradizionali, portano in offerta cibi preparati per l’occasione e si esibiscono proprio in questa danza. Le generazioni tramandano da tempi remoti la storia di Al Khidr, in grado di esaudire i desideri, specialmente di chi si trova in difficoltà: il suo culto è diffuso in tutto il paese, tra le diverse comunità, supera ogni differenza, ogni credo.
Scivolando verso le sponde del Tigri, altre famiglie, in altri luoghi, offrono lui sale e zucchero, foglie di mirto, dolci e altri doni; la notte è rischiarata dalle fiammelle di candele che, accese su pezzi di legno, galleggiano sulle acque del fiume. Se si spengono prima di aver raggiunto l’altra sponda, allora i desideri si realizzeranno.
Immagine Wikimedia Commons.
Al Khidr è un profeta, una figura che attraversa terre e religioni, ritratta nel Corano così come nella Bibbia. La sua tradizione, negli scorsi decenni — e le vicissitudini politiche e sociali non hanno certo contribuito a consolidarla — ha rischiato di sbiadire per sempre, fino a quando non è stata inserita nel patrimonio dell’Unesco. La sua tradizione, negli anni, è stata soprattutto un fattore di unione tra comunità spesso divise e minoranze, unite nella devozione.
Se un’idea è in grado di creare e consolidare legami, superando confini visibili e non, una danza rappresenta ciò che accomuna tutti: l’aspirazione alla felicità, al benessere nostro e di chi ci è accanto.
Quando la storia è tornata sotto ai miei occhi, ho pensato a un nuovo lungo inverno, un inverno ancora complesso, come i precedenti, un gennaio interminabile. Ho pensato che, in un tempo in cui la solitudine è il più minaccioso degli spettri, nessuno può combattere nell’indifferenza, che sotto il ghiaccio e la nebbia e le rocce spaccate dalla siccità, tornerà la primavera, e saremo noi, insieme, a farla fiorire.
Un libro che torna
Io sono febbraio
Shane Jones, traduzione di Dafne Calgaro (QRedizioni, 2022)
Gli abitanti di un piccolo paese vivono un inverno senza fine, affrontano una lotta contro uno spirito misterioso, di nome Febbraio, che oscura ogni gioia: una favola amara, un’allegoria disincantata, una poesia d’inverno che racconta quanto la speranza possa brillare e resistere. QRedizioni dà nuova vita a questo racconto magico, già pubblicato oltre un decennio fa da Isbn.
Appuntamento in biblioteca
con «Polvere e cenere»
L’inverno si consuma, la primavera è imminente, tornano le presentazioni, quei momenti splendidi dove è possibile incontrarsi e confrontarsi.
Il 5 marzo 2022, per chi vorrà, ci vediamo alla Biblioteca G.B. Roggia di Busto Arsizio: insieme a Silvia Morosi, giornalista del Corriere, parleremo del mio romanzo, di personaggi, luoghi, scrittura e chissà quante altre cose. Per info e prenotazioni:
biblioteca@comune.bustoarsizio.va.it oppure 0331 390381.
Attenzione! La sera, al vicino Circolo Gagarin, l’amico TUM aprirà il concerto di Thalia Zedek e la sua band: qui le info.
Nel negozio di musica online Diecisei, puoi acquistare i dischi presenti su Scribacchina, scoprire una selezione ampia e approfondita di musica, vinili, merchandising, ma soprattutto contare sui consigli e la disponibilità di un professionista come Andrea Spampinato. Se vuoi fare o farti un regalo, ti suggerisco di dare un’occhiata allo shop.
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