La marula, nei libri di botanica conosciuta come Sclerocarya birrea, è un albero che cresce nell’Africa meridionale e, in famiglia, è in buona compagnia, ad esempio del più famoso mango.
L’albero in questione, coi frutti simili a prugne dorate, accompagna la vita di donne e uomini passo dopo passo, con ogni sua parte. Semi, corteccia, frutti si fondono con l’esistenza umana, fornendo nutrimento, creando unguenti medicinali, diventando protagonisti di rituali.
In Namibia, nei giorni tra la fine di marzo e l’inizio di aprile, c’è un festival dedicato ai suoi frutti, nonché al liquore da essi ottenuto, chiamato Oshituthi shomagongo. Mentre gli uomini intagliano nel legno del tronco dei calici, sono le donne a curare il cuore del rito: la preparazione del succo di marula. Intrecciano cesti per raccogliere i frutti, seguono la raccolta e la conservazione, estraggono il nettare e hanno cura di conservalo per diversi giorni, in preparazione del succo.
Questo tempo ha il valore più prezioso: non si tratta infatti di seguire una semplice ricetta di cucina; durante l’attesa, si cantano brani tradizionali, c’è chi recita poemi, tramandandoli di generazione in generazione, le più esperte insegnano come creare cesti con i rami e plasmare i vasi di argilla. C’è anche il tempo per parlare delle famiglie, dei problemi, dei sogni.
Foto © Ministry of Youth, National Service, Sport and Culture, 2012
Il succo fermentato di marula diventa così una vera occasione sociale collettiva, l’incontro tra generazioni, la possibilità di confrontarsi, apprendere, tenere in vita un patrimonio inestimabile tramite parole, racconti, canti.
Una volta terminata la preparazione, inizia la festa, con piatti della cucina tradizionale accompagnati da altri canti e balli e incontri tra le diverse famiglie e comunità.
Tutto inizia così, all’ombra di un albero di marula, col sapore inebriante del liquore estratto dai suoi frutti, tutto ruota intorno a lui: storie, ricordi, obiettivi, incontri, il tempo è scandito dalle voci che si radunano alla sua ombra.
Concerti speciali, anche in streaming
Dal 10 aprile al 5 giugno, al Pantheon di Roma tornano i concerti del Festival di Pasqua, un’idea niente male per chi si trova in zona.
Quest’anno, in particolare, la domenica di Pasqua, il 17 aprile, si esibiranno insieme musicisti ucraini e russi, con la direzione del maestro Stefano Sovrani. Tra loro, per citare solo due nomi, la soprano ucraina Eva Dorofeeva e la mezzosoprano russa Liudmilla Schiavotti Chepurnaya.
Sarà possibile seguire alcuni dei concerti in streaming sul portale www.musicalia.tv.
Una lettura sulla gratitudine
Secondo Assunta Corbo, giornalista ed esperta di giornalismo costruttivo, la gratitudine professionale è sottovalutata.
Ed è un peccato poiché «La gratitudine costruisce ponti tra le persone. Anche tra coloro che faticano a relazionarsi. E se vogliamo stare nei dati che ci piacciono tanto, la gratitudine aumenta la produttività e contribuisce a creare un team entusiasta e proattivo. Il sogno di ognuno di noi, a pensarci bene.», si legge nel suo scritto.
L’articolo completo è su Linkedin.
Il Circolo Gagarin di Busto Arsizio ha attivato una raccolta fondi a favore di UNHCR, Agenzia Onu per i rifugiati. Per info:
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