#42. Risposta
La risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l’universo e tutto quanto, il disco di Florence + The Machine, un articolo su Alla Gutnikova.
È 42, ovviamente (ma non solo)
Nella Guida galattica per gli autostoppisti, Douglas Adams si spinge a ipotizzare La risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l’universo e tutto quanto (più o meno).
Per risolvere la questione, racconta, è stato progettato e costruito il Pensiero Profondo, un potente, mastodontico computer che elabora la risposta, macinando dati per sette milioni e mezzo di anni. Il risultato? È 42 (ossia il numero di questa newsletter).
Qualche tempo fa, una sera d’estate, ho detto a una persona cara di non avere risposte: nessuna finta, nessun contropiede, solo trasparenza.
La postilla, tuttavia, è sforzarsi di fare le domande giuste, quelle che pochi hanno il coraggio di fare, che mettono in discussione le nostre certezze o che, semplicemente, dicono ciò che non vogliamo sentirci dire. Perché è fastidioso, eccome, ammettere di sbagliare, avere un problema e quant’altro.
Negli ultimi giorni, col cuore tempestoso della primavera che pulsava in giornate splendenti, palazzi dorati al tramonto e grandinate improvvise, sono stata depositaria di confessioni, domande, pensieri. Le menti più coraggiose e brillanti che conosco non cercano risposte e nemmeno conferme, semplicemente vanno avanti e provano ogni giorno a essere migliori.
Ho sempre ammirato chi è in grado di essere una persona accogliente, ho sempre ammirato la saggezza, la capacità di guardare oltre — oltre i confini, oltre i pregiudizi — e persino l’accettazione, di sbagliare ed essere vulnerabili, la forza nel mostrare fragilità, difetti e cicatrici senza paura, come atto di coraggio.
Ho sempre pensato che tutto questo ci rende noi stessi — fallibili, imperfetti, eppure reali, con lo sguardo rivolto all’orizzonte — e ci lascia il dono più importante, senza essere schiavi del passato, delle opinioni e, per quanto possibile, dell’altrui agire: tutto questo, se vogliamo e se siamo pronti ad accettarne le difficoltà, ci rende liberi.
Una storia di poesia e dissidenza
Alla Gutnikova ha 24 anni, è una studentessa, giornalista, traduttrice e modella, ma soprattutto è un’intellettuale dissidente del regime, icona della protesta giovanile in Russia.
Nel suo articolo per la 27esima ora del Corriere della Sera, Elisa Messina raccoglie il suo discorso, pronunciato in tribunale, un vortice di suggestioni e citazioni, da Ernest Hemingway ad Andrej Tarkovskij, un animo gentile che deflagra nella denuncia, condannando uno tra i peggiori dei mali: l’indifferenza. «Quando scendo in metropolitana non vedo occhi segnati dalle lacrime» riflette. E poi, declama:
So che alcuni sono terrorizzati. Scelgono il silenzio. Ma Audre Lorde dice: Il vostro silenzio non vi proteggerà.
Un disco in uscita
Per Florence Welch è «una favola scandita attraverso quattordici brani» (ce ne saranno cinque in più, pare, nell’edizione deluxe): Dance Fever esce il prossimo 13 maggio ed è il nuovo disco di Florence+The Machine.
L’artista, prima della pandemia, è rimasta affascinata dalla piaga del ballo, fenomeno che, agli inizi del Cinquecento in Alsazia, vede gruppi di persone riunirsi per ballare, letteralmente, fino alla morte.
Elementi folk, ispirazioni medievali, narrazioni di Carmen Maria Machado e Julia Armfield, più tante altre suggestioni, sono armonizzate nel segno della danza, presente in ogni battito del disco.
Sua grande passione, il ballo, durante i mesi di isolamento pandemico, ha offerto a Welch da un lato la forza per affrontare il quotidiano, dall’altro una nuova prospettiva, coreutica, nel comporre la musica.
Una mostra
«La pittura è la traccia del tocco umano, è la pelle di una superficie. Un dipinto non è una cartolina» sostiene Marlene Dumas.
La sua ispirazione nasce tra riviste, fotogrammi cinematografici e polaroid per andare oltre: lo sguardo abbraccia ogni emozione, anche le più intense e conflittuali. Dipingere è un gesto fisico, erotico, che supera il flusso ininterrotto di informazioni cui siamo sottoposti per andare oltre, catturare l’essenza.
Nei giorni dell’apertura della Biennale di Venezia, Palazzo Grassi inaugura una grande personale dedicata a Dumas e curata da Caroline Bourgeois, dal titolo open-end, che sarà visitabile fino al prossimo gennaio.
Qui le info sulla mostra.
Da leggere sul blog
25 aprile oggi e sempre: le donne della Resistenza
In occasione del 25 aprile, ho dedicato un post a La donna nella Resistenza di Liliana Cavani. Il documentario, girato nel 1965, è conservato negli archivi Rai e disponibile in streaming.
Ho avuto la fortuna di ascoltare una presentazione di Ardemia Oriani del Coordinamento donne di Anpi che, tra le varie riflessioni, ha ricordato: «Noi tutti possiamo essere costruttori di un mondo nuovo, fondato su democrazia, solidarietà, dignità della persona».
Il pezzo si legge qui (oppure cliccando sulla foto sotto).
Per il Dispaccio di oggi, è tutto.
Se la piaga del ballo ti affligge, se hai domande o risposte pazzesche, se hai consigli, se non dormi: scrivimi, basta rispondere alla mail.
Nel mentre, grazie.
A presto,
Samantha Colombo
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Sono Samantha Colombo, etnomusicologa di formazione, digital editor ed entusiasta delle parole per professione: scrivo, su carta e online, e aiuto le persone a esprimersi attraverso la scrittura.
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