#104. Berlino e il muro infranto
Chi parla di barriere, sa che la musica oltrepassa ogni confine?
Ciao !
Il 9 novembre si celebrano i 35 anni dalla caduta del Muro di Berlino.
Fermarci a riflettere sui muri – e sulla necessità di abbatterli – è più urgente che mai, dato che barriere visibili e invisibili continuano a dividere popoli e imporre distanze.
Vorrei ripercorrere con te alcuni momenti in cui la musica ha aperto brecce nella storia e ispirato la libertà.
Nessuna barriera è per sempre
Quando il Muro di Berlino è crollato, avevo nove anni. Ricordo ancora le immagini che scorrevano sul televisore dei miei nonni: volti increduli e mani tese a smantellare, pezzo dopo pezzo, una barriera che sembrava immutabile. Forse per la prima volta ho capito che il mondo può davvero cambiare, che la storia è viva, e spesso ribelle.
Mit einem Stein in der Hand Als Souvenir von der Mauer in Berlin (trad. it. “Con una pietra in mano come ricordo del Muro di Berlino”)
Die Toten Hosen, Alles wird gut
Non sapevo ancora che Berlino, diversi anni più tardi, avrebbe presidiato un posto speciale nella mia vita. Oggi, mentre nuovi muri si ergono – le barriere della rotta balcanica in Europa, il muro tra Messico e Stati Uniti, le mine nel Sahara occidentale – parlare di divisioni e confini sembra quanto mai urgente.
Costruire muri, siano essi fisici o retorici, è una scelta che va contro la solidarietà e l’uguaglianza, allontanandoci invece di unirci.
In questo speciale ho scelto, tra gli innumerevoli, dieci momenti in cui la musica ha osato sfidare e oltrepassare il Muro, infrangendo simbolicamente il confine e illuminando una strada diversa, fatta di resistenza, libertà e condivisione.
10 momenti in cui la musica ha sconfitto il Muro
01. Niente ferma “Heroes” di David Bowie
Chi c’era racconta degli altoparlanti puntati verso oriente, a unire la città: a ovest, davanti al Reichstag, il pubblico assiste al concerto di David Bowie; a est, molti si avvicinano il più possibile al confine per cogliere qualche nota.
In scaletta c’è ovviamente “Heroes”, composta da Bowie durante il periodo berlinese: la storia di due amanti nella città spezzata dal muro, un inno di speranza che sfida le divisioni.
02. Louis Armstrong e il jazz oltre cortina
Quando il Friedrichstadtpalast di Berlino Est ospita Louis Armstrong, il muro è stato eretto da quattro anni. E Armstrong è talmente celebre che alla frontiera non deve nemmeno mostrare i documenti.
Il jazz è guardato con indulgenza in Germania Est, soprattutto per la critica verso il sistema sociale e politico statunitense. Nell’esibizione di quella sera, con un brano come (What Did I Do to Be So) Black and Blue? che non include da tempo nel repertorio, Armstrong denuncia il razzismo, e la memoria torna a qualche settimana prima, alla manifestazione di Selma repressa nel sangue.
03. Bruce Springsteen canta a Berlino Est
Sotto stretta sorveglianza governativa, Bruce Springsteen si esibisce a Berlino Est davanti a circa trecentomila persone, un anno prima della caduta del muro. In tedesco dichiara: «Voglio dirvi che non sono qui a favore o contro nessun governo, sono venuto a suonare rock’n’roll per i berlinesi dell’Est, nella speranza che un giorno tutte le barriere vengano abbattute». Sebbene gli sia vietato menzionare esplicitamente il Muro, la parola “barriere” risuona altrettanto potente.
04. Il tour di Billy Joel in Unione Sovietica
Negli anni che precedono il crollo dell’Unione Sovietica, la musica live oltrepassa più facilmente le frontiere da occidente. Il mini-tour di Billy Joel è tra i concerti più rappresentativi, sei date documentate nel film A Matter of Trust che cattura l’intensità e le difficoltà di portare il rock oltre cortina. Il concerto di Mosca si chiude con una cover appassionata di Back in the U.S.S.R. dei Beatles, che Joel esegue scalzo al pianoforte.
Per la cronaca, a Michail Gorbačëv piaceva il rock’n’roll.
05. Il live dei Depeche Mode a Berlino Est
Nonostante si esibiscano spesso in Europa orientale, i Depeche Mode vengono invitati per la prima volta in Germania Est solo nel marzo del 1988. I biglietti, tuttavia, sono riservati a chi dimostra “una vita irreprensibile” secondo le autorità, limitando l’accesso ai fan più devoti in favore delle gerarchie statali.
Anni dopo, Andrew Fletcher rifletterà su quanto sia stato difficile raggiungere veramente il loro pubblico durante quel tour.
06. Quei 99 Luftballons di Nena
Al termine di un concerto dei Rolling Stones a Berlino Ovest, migliaia di palloncini sono liberati in cielo — gli archivi della Stasi sono zeppi di fascicoli su Mick e compagnia — e il musicista Carlo Karges, si domanda se anche dall’altra parte del muro abbiano visto la scena.
Nasce così 99 Luftballons, una canzone che racconta di palloncini scambiati per minacce dal regime orientale e che diventa la prima in tedesco a entrare nella top ten americana. A memoria della sua popolarità estrema, nella serie tv Deutschland 831 viene commentata con: «È un’ossessione!».
07. Punk e hardcore nella DDR
Nonostante le difficoltà a pubblicare dischi nella Repubblica Democratica Tedesca, la controcultura è tutt’altro che sbiadita. Emerge ad esempio un mercato di cassette autoprodotte, con band come Die Skeptiker che sfidano le limitazioni artistiche imposte dal regime e suonano a tutto volume.
La scena punk e hardcore della DDR2 è vibrante e resistente, e gruppi come Zwitschermaschine e Namenlos sono solo due esempi, tra i nati a Berlino Est, abili a eludere censura e divieti.
08. Udo Lindenberg sconfina a Est
Portabandiera del rock tedesco, Udo Lindenberg riesce a ottenere il permesso per un concerto a Berlino Est, ma senza poter eseguire la sua hit Sonderzug nach Pankow. La sua presenza è simbolica: la musica rock attraversa il Muro, portando una ventata di libertà.
09. Gli Einstürzende Neubauten alla VEB Eletrokohle
Per raggiungere il quartiere di Lichtenberg da Kreuzberg oggi sono sufficienti una ventina di minuti in auto, traffico e cantieri permettendo. Nel dicembre del 1989, significava preparare i documenti per superare la frontiera, sebbene il muro fosse stato preso a picconate un mese prima, e approdare nell’ancora capitale della DDR. Così hanno fatto gli Einstürzende Neubauten per raggiungere la VEB Eletrokohle, industria produttrice di grafite, per esibirsi in uno storico concerto. Gli strumenti nascono da rifiuti per diventare protagonisti di un intenso blues urbano: martelli pneumatici, vecchi transistor, un parco strumentale potenzialmente infinito tanto quanto i sentimenti suscitati in chi ascolta. Il concerto è immortalato nel documentario Elektrokohle (Von Wegen) di Uli M Schueppel.
10. Quel che resta del Muro con Rostropovič
Due giorni dopo la caduta del muro, il violoncellista Mstislav Rostropovič arriva a Berlino da Parigi, dove vive in esilio da oltre vent’anni, con il suo Stradivari Duport e si esibisce suonando le Suites per violoncello solo di Bach.
In memoria delle vittime che hanno perso la vita nel tentativo di oltrepassare il muro, la sua musica diventa un simbolo di libertà, un omaggio silenzioso e potente alla dignità umana.
Durante il discorso che ha celebrato la sua vittoria elettorale negli Stati Uniti, dopo una notte che ho vissuto in diretta insieme alla redazione di Wired, Donald Trump ha dichiarato la volontà di «blindare i confini»: ecco quanto è attuale e urgente il tema.
Ne approfitto così per ricordarti un appuntamento dove affronteremo la questione:
✔️ Lunedì 18 novembre torna il gruppo di lettura di People per leggere e commentare insieme C’era una volta la DDR di Anna Funder, nella traduzione di Bruno Amato (Feltrinelli); saremo in via Einaudi 3 a Busto Arsizio (VA), dalle 19.00 circa.
Lascia un commento per dirmi come ti è sembrato questo Dispaccio, oppure palesati con un cuore e fammi sapere che ci sei, qui non ci sono barriere!
Puoi leggere un mio approfondimento sulla colonna sonora della serie tv: Deutschland 83, colonna sonora e sigla della serie tv.
VERBOTEN PUNX! Breve storia del punk nella Repubblica Democratica Tedesca (1979-1989) in “Kalashnikov collective headquarter”, 2015.
Che puntata, Samantha! Me la salvo e credo una playlist per ascoltarmi tutti i brani con calma.
Speriamo che la musica continui a bastare (per abbattere muri, intendo).