#68. Zoomusicologia
Scoprire la musica degli animali, un brano cinguettante di Messiaen per Loriod e Leonardo Mazzeo con la sua newsletter Bestiale.
Ciao !
Sai, qualche giorno fa, ho letto una riflessione di Leonardo Caffo su cui mi sono soffermata per un po’. In particolare, una frase riassume quanto la musica sia allacciata stretta alla realtà, nei suoi aspetti più complessi, attuali e urgenti, e possa rivelare una prospettiva stimolante per comprenderla meglio.
La musica e il suono sono ovunque, e ogni volta che cancelliamo una specie per colpa della nostra cecità o incapacità ecologica stiamo compiendo un abominio non solo morale, ma anche estetico: cancellare le diversità sonore rende il mondo meno creativo.
— Leonardo Caffo. “La sinfonia che non esiste”, Internazionale 1512
Prendendo spunto dalle parole di Caffo, il Dispaccio di oggi si acquatta nel sottobosco e dà una sbirciata al mondo animale, in particolare dei volatili, quelli che, con la loro euforia sfacciata, puoi ascoltare in sottofondo ai messaggi vocali che invio all’alba, mentre vado al lavoro. Ti racconto anche della zoomusicologia, di un’opera per pianoforte che è un dono d’amore da Olivier Messiaen alla moglie Yvonne Loriod, di tre consigli tra una mostra di Yuval Avital, un film e una serie tv.
Gli Accenti, con mia grande gioia e spero anche tua, accolgono
La musica degli animali
A ciascun volatile corrisponde uno spartito che illustra il suo canto: quei disegni sono meravigliosi.
È il 1650 quando viene pubblicato il Musurgia Universalis, opera monumentale di Athanasius Kircher. Nelle oltre mille pagine, divise in due tomi e dieci libri, è raccolto tutto lo scibile dell’epoca in tema di musica: storia, teoria, pratica, analisi fisico-acustica e, nel dubbio, anche il progetto inedito di uno strumento, l’Arca Musarithmica. Tra le illustrazioni che affollano l’opera, quelle dei volatili e relative partiture sono forse le più celebri.
(Nota a margine: se stai avvertendo un’irrefrenabile voglia di sfogliare il Musurgia Universalis, ti lascio un link al secondo tomo).
A Kircher si deve un’iniziativa che è splendente antenata della moderna zoomusicologia, lo studio degli aspetti musicali del suono e della comunicazione prodotti e percepiti dagli animali.
Come disciplina è piuttosto giovane: la sua data di nascita è il 1983, con il libro Musique-Mythe-Nature di François-Bernard Mâche. Negli anni, è cresciuta e continua a crescere grazie all’attività di numerosi studiosi come Dario Martinelli, ad esempio nel libro How Musical Is A Whale? Towards A Theory Of Zoomusicology.
Per quanto la definizione sia recente, le origini della zoomusicologia si perdono comunque nei millenni passati. Già nell’antica Grecia, ad esempio, Democrito sostiene che il canto umano nasca dall’imitazione dell’usignolo e del cigno.
Nel corso della storia, musiciste e musicisti hanno sempre interagito con la natura, osservandola in cerca d’ispirazione, imitandola, inserendola nelle proprie opere grazie all’evoluzione tecnologica, persino dialogando con essa (non dimentichiamo chi tiene concerti insieme ai funghi). Una manciata di esempi? Wolfgang Amadeus Mozart convive con uno storno in cattività che imita le sue melodie; la suite Gli uccelli di Ottorino Respighi unisce le trascrizioni dei canti di volatili ai temi di opere di grandi autori del passato; accomodata nel suo giardino, Beatrice Harrison dà vita a un duetto tra il violoncello e i gorgheggi di un usignolo.
Ai giorni nostri, per seguire i passi di una importante zoomusicologa, la studiosa e compositrice Emily Doolittle analizza a fondo lo zirlo del tordo eremita, e sembra che nessun uccello sappia eseguire delle scale armoniche come lui.
Insomma, la musica non è un fenomeno esclusivo del genere umano; può diventare uno strumento per osservare il mondo da una prospettiva altra, seguirne i cambiamenti, ragionare sulle complessità che spesso ci zavorrano, ma soprattutto riconsiderare una visione noiosamente antropocentrica dell’universo.
Nota a margine: ti ricordi le hit musicali delle megattere?
Loriod, Messiaen e un regalo cinguettante
Alla fine degli anni Cinquanta, la pianista Yvonne Loriod riceve in regalo un’opera scritta per lei: si tratta del Catalogue d’oiseaux e il compositore è il marito Olivier Messiaen.
Il ciclo comprende tredici brani per pianoforte ed è proprio Loriod a eseguirlo per la prima volta, in una serata parigina organizzata da Pierre Boulez, nella primavera del 1959. Ciascun brano è dedicato a un uccello tipico di una regione francese, in omaggio sia alla natura sia al territorio. Il Catalogue non è tuttavia una semplice imitazione di zirli e chioccolii, o per meglio dire, una loro trasposizione dopo un meticoloso studio di registrazioni; ciascun brano dà vita a un’opera visiva, la corposità melodica, i colorismi, le variazioni ritmiche creano una scenografia sonora, si animano i paesaggi, persino l’aria intorno sembra invasa dai profumi.
Del resto, Messiaen dedica la sua vita, sin dagli anni del conservatorio, allo studio della musica in ogni sfaccettatura, dalle tradizioni orientali ai microtoni, approfondendo anche i canti degli uccelli. Già qualche anno prima, la Turangalîla-Symphonie, tra i maggiori lavori sinfonici del Novecento — dove sono presenti anche sonorità del gamelan indonesiano — nel movimento Jardin du sommeil d’amour libera le note alte pianoforte a ricordare i trilli di graziosi volatili.
Tre cose
🐦 Il progetto About Birds di Yuval Avital
Durante la pandemia, nei giorni d’isolamento, il poliedrico Yuval Avital concepisce un’opera composta da una partitura per quartetto d’archi e una serie di dipinti raffiguranti gli uccelli, creature libere in un mondo cristallizzato. Il concept si arricchisce di nuovi elementi multimediali, dando origine ad About Birds. La mostra è visitabile fino al 4 giugno nelle sale della Fondazione Modena Arti Visive.
🦉 Il mistero cupo di It Is Night In America
Sfocature e porosità di una pellicola da 16 mm scaduta catturano la vita segreta di animali a rischio di estinzione, nella scenografia di una Brasília crepuscolare e densa di mistero, raccontata attraverso l’antico dialetto Gualin. L’esordio di Ana Vaz è un’opera ibrida tra thriller e documentario, una riflessione gotica sull’urgenza di tutelare un pianeta fragile e le sue fragili creature. It Is Night In America è su Mubi.
🎞️ Alla scoperta di maestose creature con Big Beasts
La voce narrante di Tom Hiddleston ci accompagna durante le dieci puntate di Big Beasts, la docuserie che racconta la vita di mastodontiche creature, e le sfide altrettanto imponenti che si trovano ad affrontare. Si vola dai ghiacciai polari al fitto delle foreste pluviali per incontrare orsi polari, balene grigie, elefanti marini, lontre giganti e tante altre specie. Trovi Big Beasts - Maestose creature su Apple TV.
Conversazioni con chi ascolta, osserva, immagina, scrive:
Leonardo Mazzeo, Bestiale
Una domanda classica, per presentarti: cosa fai nella vita?
Lavoro nel campo della comunicazione, mi occupo di strategie editoriali e creo contenuti. Appena chiudo il pc di lavoro apro il pc personale: scrivo la newsletter ma anche racconti, romanzi, articoli per riviste. Non mi piace molto stare fermo, penso si sia capito.
Come nasce l’idea di Bestiale?
L’idea di Bestiale nasce da un messaggio di un mio amico appassionato di newsletter, che una sera di gennaio mi ha chiesto: ma perché non ne fai una anche tu? Allora mi sono messo a pensare ad un possibile argomento.
Sin da piccolo sono appassionato di animali, una delle immagini più nitide che ho della mia infanzia è quella di me che guardo Geo&Geo insieme a mia nonna. Crescendo ho continuato a interessarmi agli animali, leggendo libri, guardando documentari, ascoltando podcast. Perciò, la scelta non poteva che ricadere sulle bestie, e da lì a poche ore è nata Bestiale.
Scrivi di animali e di ambiente, ma lo fai con un approccio speciale, che tocca lingue, culture, attualità: quanto è importante un approccio curioso e senza confini?
Importantissimo. Cerco di dare un tono leggero alla newsletter e ogni volta parto con un animale curioso, buffo oppure semplicemente strano, diverso dagli altri.
Quello che mi piace di più di questa newsletter è che io sono il primo a imparare cose nuove, mentre la scrivo.
Immagina una tua giornata tipo, qual è la colonna sonora che ti accompagna?
Senza dubbio Salirò di Daniele Silvestri.
Quali libri consiglieresti per tenerci compagnia?
Leggo di tutto, quindi darò consigli variegati: 22/11/’63 di Stephen King (Sperling & Kupfer) perché è il più avvincente che ho letto, Il racconto dell’isola sconosciuta di José Saramago (Feltrinelli) perché è quello che mi ha commosso di più, il Bestiario invisibile di Marco Granata (Il Saggiatore) perché mi ha aperto un mondo. E perché parla di animali, ovviamente.
Per il Dispaccio di oggi è tutto.
Se conosci animali musicisti, se stai riflettendo sull’antispecismo, se studi zoomusicologia, se hai domande, consigli, se non dormi, se pensi che parole e musica possano e debbano cambiare il mondo: scrivimi.
A presto,
Samantha
Nel mio sottolineare e appuntare cose ovunque, ogni settimana l'evidenziatore finisce immancabilmente sulla riflessione di Leonardo Caffo su Internazionale: sempre molto acute.