Nel gennaio del 2005, mia moglie ed io stavamo in Egitto, in un resort sperduto tra il mare e il deserto. Un deserto terroso e uniforme, con dune piccole e continue. Un bel giorno, decidiamo di affidarci a una guida per percorrerlo con la bicicletta per una ventina di chilometri, non di più. Insieme a noi, una coppia di tedeschi. Appena superata la prima duna, perdo il gruppo, visto che pedalavo troppo lentamente e mi distraevo di continuo. Ti posso assicurare che tutto sembrava uguale e che non riuscivo a ritrovare né il sentiero verso il resort né la direzione presa dal piccolo gruppo.
Mi sono detto "fermati, che tanto la guida sa come trovarti".
Intorno a me le dune e il nulla, il nulla e le dune. E grazie che le tre religioni monoteistiche sono nate del deserto!
Mi dirai "perché non hai seguito le tracce delle bici?". E qui arriva il suono, un suono che non dimenticherò mai. Più che altro, un leggerissimo sussurro: quello di un vento leggerissimo, soffuso, dolce e delicato che aveva già cancellato le esili tracce delle ruote, dei passi, di qualsiasi cosa fosse passata su quel terreno quasi sabbioso. Un suono impercettibile, ma evocativo e meraviglioso, che accompagnò le poche foto che scattai, prima che la guida si palesasse da un insospettabile punto, per riprendermi e portarmi là dove il gruppo si era fermato per prendere il fatidico tè nel deserto.
Sono un musicomane, appassionatissimo di ennetanti generi musicali. Ma quel suono, quel sussurro di vento leggero e suadente, non lo dimenticherò mai.
Grazie Samantha, quanti orizzonti spalancati in un numero solo, wow! Io posso dirti che ho iniziato a smettere di andare in giro con le cuffie per fare più caso ai suoni che mi circondano. La mia cosa preferita sono i frammenti di conversazioni ascoltate per strada.
Grazie a te, Valentina, per la condivisione! Sai che di recente ho provato anche io a staccarmi dalle cuffie per abbandonarmi ai suoni intorno? Ogni volta è sempre una scoperta.
Bella questa raccolta di suoni dal mondo, mi hai fatto viaggiare Samantha!
Il mio ricordo è legato al suono del fuoco che scoppietta nella stufa a ole di casa dei miei genitori, dove sono cresciuta. Quel fuoco che cambia suono in base a quanto è intensa la fiamma e a quanta legna è stata messa nella stufa. Mi riporta all’infanzia, a casa.
Nel gennaio del 2005, mia moglie ed io stavamo in Egitto, in un resort sperduto tra il mare e il deserto. Un deserto terroso e uniforme, con dune piccole e continue. Un bel giorno, decidiamo di affidarci a una guida per percorrerlo con la bicicletta per una ventina di chilometri, non di più. Insieme a noi, una coppia di tedeschi. Appena superata la prima duna, perdo il gruppo, visto che pedalavo troppo lentamente e mi distraevo di continuo. Ti posso assicurare che tutto sembrava uguale e che non riuscivo a ritrovare né il sentiero verso il resort né la direzione presa dal piccolo gruppo.
Mi sono detto "fermati, che tanto la guida sa come trovarti".
Intorno a me le dune e il nulla, il nulla e le dune. E grazie che le tre religioni monoteistiche sono nate del deserto!
Mi dirai "perché non hai seguito le tracce delle bici?". E qui arriva il suono, un suono che non dimenticherò mai. Più che altro, un leggerissimo sussurro: quello di un vento leggerissimo, soffuso, dolce e delicato che aveva già cancellato le esili tracce delle ruote, dei passi, di qualsiasi cosa fosse passata su quel terreno quasi sabbioso. Un suono impercettibile, ma evocativo e meraviglioso, che accompagnò le poche foto che scattai, prima che la guida si palesasse da un insospettabile punto, per riprendermi e portarmi là dove il gruppo si era fermato per prendere il fatidico tè nel deserto.
Sono un musicomane, appassionatissimo di ennetanti generi musicali. Ma quel suono, quel sussurro di vento leggero e suadente, non lo dimenticherò mai.
Stammi bene, Samantha.
Alla prossima, Alessandro
Che meraviglia, che racconto stupendo.
Grazie di cuore per averlo condiviso, spero un giorno di tornare nel deserto e poter ricambiare!
Grazie Samantha, quanti orizzonti spalancati in un numero solo, wow! Io posso dirti che ho iniziato a smettere di andare in giro con le cuffie per fare più caso ai suoni che mi circondano. La mia cosa preferita sono i frammenti di conversazioni ascoltate per strada.
Grazie a te, Valentina, per la condivisione! Sai che di recente ho provato anche io a staccarmi dalle cuffie per abbandonarmi ai suoni intorno? Ogni volta è sempre una scoperta.
Grazie Samantha, che regalo che hai fatto con questa puntata. Ora mi ascolterò con calma i paesaggi sonori sul Bandcamp di Cites and Memory.
Grazie a te, Andrea! Sono sicura che sarà un ascolto prezioso!
Meraviglioso questo post!
Grazie, Laura!
Bella questa raccolta di suoni dal mondo, mi hai fatto viaggiare Samantha!
Il mio ricordo è legato al suono del fuoco che scoppietta nella stufa a ole di casa dei miei genitori, dove sono cresciuta. Quel fuoco che cambia suono in base a quanto è intensa la fiamma e a quanta legna è stata messa nella stufa. Mi riporta all’infanzia, a casa.
Grazie, Monica. E grazie per aver condiviso la tua immagine sonora, è un po' come essere lì insieme a te.