Si può cambiare il mondo con coraggio, convinzione e rispetto: le studentesse e gli studenti delle università serbe lo sanno.
Ciao !
Negli ultimi mesi, la Serbia è attraversata dalle proteste, immagini e video testimoniano le blokade, i blocchi stradali, nelle arterie principali di Belgrado, così come manifestazioni in ogni angolo del paese.
Anche la musica gioca un ruolo importante in un periodo scisso tra tensione e speranza: oggi ti racconto tre brani che, attraverso i social, hanno amplificato, diffuso e sostenuto le rivendicazioni studentesche, tre esempi di cosa può fare una canzone.
Ti lascio poi alcuni articoli per approfondire una realtà al contempo epocale e complessa.
Quando risuona un’unica voce
La piazza Slavija è enorme e le strade che la incorniciano sono monumentali, lo ricordo bene. Quando inizia la diretta streaming della manifestazione di Belgrado del 15 marzo 2025, non posso fare a meno di rimanere sbalordita, quasi incredula, dalla folla oceanica che si sta riversando lì.
Mentre sono incollata allo schermo su un treno che mi riporta a casa, le strade della capitale serba sono invase da centinaia di migliaia di persone in protesta contro il presidente Aleksandar Vučić e il suo governo.

Se i numeri sono, per dirlo con un eufemismo, oggetto di dibattito, il punto focale è uno: si tratta della più grande manifestazione pacifica della storia serba, che vede persone — per lo più giovani — in cammino da giorni e da ogni angolo del paese per radunarsi in quel preciso punto; una marea infinita, con un’organizzazione capillare in mano agli studenti universitari.1
Culmine delle proteste che si susseguono dopo il crollo della pensilina alla stazione di Novi Sad, alle 11:52 del 1° novembre 2024, un disastro che conta a oggi sedici vittime, le immagini trasmesse dalla tv via cavo N1 iniziano con un coro — riconosco solo una delle canzoni, Zivela Srbija — e tra i commenti di chi sta seguendo noto: «Koliko pozitivne energije!», «Quanta energia positiva!».
Anche la musica è una chiave di lettura delle proteste, nel suo modo di diffondersi, sostenere e informare. Ho scelto, tra i diversi, tre brani, per ciò che rappresentano e per la strada che tracciano.
La instant song di SevdahBABY
È quasi superfluo conoscere il serbo per intuire il tono sarcastico di Aleksandar Božović, speaker tra i più popolari di Radio Belgrado, nel leggere un comunicato dell’Sns, il partito di Vučić: nella nota si sostiene che la Rts, radio televisione di Stato che per settimane ha ignorato le proteste, nel dar loro visibilità sta riportando le notizie in modo “scandaloso”. Quel “jao”, “oh no”, è proprio un’esclamazione sarcastica, e alla fine della diretta si ascolta persino un foglio accartocciato con sdegno.
Nella comunicazione istituzionale si è appena infiltrata l’opposizione. E il gesto di Božović, per quanto isolato, è rivoluzionario.
Il video dello speaker diventa ben presto virale sui social. Nasce da qui Buđenje RTS-a (Jao), letteralmente “Il risveglio di RTS”, la instant song del dj e produttore Milan Stanković, in arte SevdahBABY, che trasforma in un brano elettronico il gesto di Božović.
«Dalla fine del 2018, di tanto in tanto, faccio questi remix di protesta. Un paio di altri musicisti e influencer underground fanno canzoni come queste, ma purtroppo non è una tendenza. Alcuni musicisti hanno iniziato a dare supporto alle proteste studentesche, e ogni voce conta, quindi tutti sono invitati a unirsi»
SevdahBABY
Comporre una “canzone istantanea” significa liberare con la musica il potenziale di una nuova forma di protesta culturale, che può diffondersi su media diversi, tramite social, app di messaggistica, magazine online, ma anche radio e tv, oltre i confini nazionali e con estrema rapidità. Il fenomeno, almeno in Serbia, non sembra ancora così impattante, ma non per questo è meno degno di attenzione.
Qui l’articolo che ho scritto per WIRED Italia:
Il sostegno dei Dubioza Kolektiv
Da sempre, i Dubioza Kolektiv sono in prima linea nel denunciare iniquità sociali, corruzione politica e ingiustizie varie. Così, dalla confinante Bosnia ed Erzegovina, arriva anche il loro sostegno alle proteste serbe, quello di un collettivo che tiene a sottolineare la provenienza dei diversi componenti dai paesi dell’ex-Jugoslavia e la vicinanza al sentire di studenti e studentesse.
Sui loro social, nei commenti al video di Pumpaj, a riprendere lo slogan delle proteste, la band ha risposto a chi domandava perché impegnarsi a favore della causa di un altro paese in modo netto:
«Sosteniamo ogni protesta che miri a lottare per la dignità e per una vita migliore delle persone comuni»
Dubioza Kolektiv
Il rap del lunedì di Davide Borri
Anche in Italia c’è chi ha raccontato cosa sta accadendo in Serbia tramite la musica e attraverso i social. Ogni lunedì, Davide Borri propone un eccellente lavoro di analisi dell’attualità, commentando una notizia con un brano rap originale e scritto per l’occasione.
Al centesimo giorno di protesta degli studenti serbi, Borri ha dato vita a una canzone su La marcia degli studenti, che ne riassume le cause, le motivazioni e lo spirito. Inoltre, da non trascurare, il video del brano è sottotitolato sia in italiano sia in serbo.
Per approfondire cosa sta accadendo in Serbia
Fin qui la prospettiva è stata musicale; per approfondire la complessa situazione serba, e i risvolti di ciò che sta accadendo dopo la manifestazione del 15 marzo, ho scelto tre articoli che ti consiglio di leggere:
Perché in Serbia gli studenti universitari hanno organizzato la più grande protesta nella storia del Paese, di Camillo Cantarano, su WIRED Italia
Fumogeni e proteste in Serbia, di , nella newsletter Mappe
Serbia e Bosnia, le manifestazioni studentesche e una polveriera pronta a esplodere, di Tatjana Djordjevic, su Valigia Blu
Il Dispaccio di oggi si conclude qui, ma ti invito a scrivere un commento o mandarmi un cuore per restare in contatto: scrivere è un atto collettivo, soprattutto quando si tratta un tema così rilevante per il mondo di oggi, anche per i dubbi, le domande e i dialoghi che innesca.
Nel frattempo, ti lascio con l’appuntamento per la prossima uscita, tra due settimane!
Samantha
Danijela Nenadić, Serbia, la più grande protesta di sempre, in “Osservatorio Balcani Caucaso”, 2025.
Non conoscevo questa situazione politica così deteriorata e la protesta. Grazie per tutti gli spunti musicali e gli articoli! Bel lavoro
Grazie Samantha, non sapevo niente della protesta e non conoscevo la band Dubioza Kolektiv, sono diventata subito una grande fan ! Sempre molto bello leggerti ❤️🌷