8 Commenti
mag 14Messo Mi piace da Samantha Colombo

La settimana scorsa parlavo con un'amica della mia esigenza di silenzio e stasi, sia prima di cominciare ogni cosa, sia tra le cose. Lei invece preferisce riempire i vuoti e mi ha stupito perché avevo sempre immaginato che fosse come me. Mi ero formata questa idea a partire da un'altra conversazione avuta tempo prima a proposito della musica e del significato di pause e silenzi (lei è pianista).

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Anche per me le pause sono necessarie e preziose, le ho sempre viste come arricchenti e non come una privazione, anzi. Un po' invidio l'energia di chi non si ferma mai :)

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mag 13Messo Mi piace da Samantha Colombo

Io arrivo adesso e dico viva i vuoti e soprattutto bravissima tu perché numero dopo numero questo progetto ti somiglia sempre di più, è sempre più te. Avanti Dispacci ❤️

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E viva ciò che ci fa stare bene! Grazie, tu <3

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Super interessante questa puntata. Mi ha colpito soprattutto l'idea di Jason Leach di realizzare dei vinili con le ceneri dei defunti che mi ha ricordato in un certo qual modo una cosa che ho letto recentemente sul Post (https://www.ilpost.it/2024/05/07/griefbot-lutto-intelligenza-artificiale/). A quanto pare, vanno molto forte delle app che sfruttano dei cosiddetti griefbot, particolari chatbot che permettono di simulare conversazioni con la versione digitale di una persona cara defunta, basati su software di intelligenza artificiale.

È ovviamente una cosa molto diversa da quella Leach ma che forse in un certo senso scaturisce dallo stesso intimo bisogno di conforto.

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Ho letto anche io delle conversazioni che simulano un dialogo con la persona defunta, e sono d'accordo con te nel pensare a questo disperato, atavico bisogno di conforto. Davvero due modalità parallele di sentire ancora accanto a noi chi abbiamo amato.

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Bellissima puntata, Samantha! Mi hai incuriosito un sacco con l'opera nel Padiglione Italia della Biennale, dovrò andare a vederla.

Shōgun è un distillato di momenti da segnarsi; ne ricordo uno in cui Mariko, seduta su una roccia, dice a John che ogni parola detta prende valore quando la dici. Che poi è un'alta capacità di ascoltarsi.

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Di solito preferisco scrivere di eventi o opere di cui posso dare una testimonianza diretta, ma del Padiglione Italia mi hanno davvero parlato bene delle fonti fidate... anche io non vedo l'ora di visitarlo. E per quando riguarda Shōgun, hai ragione: ho ancora qualche episodio da vedere, ma ha dei momenti pazzeschi (e che personaggio, Mariko).

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