Ciao !
Il 25 novembre è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza maschile contro le donne.
Riflettere sul potere delle nostre voci – e sull’urgenza di usarle – è essenziale in un mondo in cui la violenza di genere continua a privare così tante donne della loro libertà, dignità e, troppe volte, della vita stessa.
Vorrei condividere con te dieci canzoni che, da prospettive diverse e con stili differenti, raccontano, esorcizzano e denunciano i soprusi, diventando simboli di lotta alle ingiustizie e di riscatto.
Un grazie speciale a Saverio Beccaccioli, Claudia Conte e Sara Uslenghi per il loro prezioso contribuito a questo racconto corale.
Rompere il silenzio
Lo scampanellio assordante dei mazzi di chiavi agitati verso il turchese adamantino del cielo: è l’immagine della manifestazione contro la violenza sulle donne dello scorso anno, che dal Castello Sforzesco di Milano è sciamata verso il centro della città infrangendo ogni barriera.
Le chiavi, simbolo della casa, risuonano nelle mani di chi protesta. Noi donne le stringiamo mentre rincasiamo la sera, verso il luogo che dovrebbe proteggerci, ma che, per molte, è teatro di paura. La violenza è assordante, eppure possiamo fare più rumore nel denunciarla, nel non ignorarla, nel non cedere alla sopraffazione.
Come donne, siamo vittime di violenza, fisica e psicologica, più o meno in ogni luogo e in ogni momento. E non solo: quasi sempre, a noi il dovere di predirla, riconoscerla, analizzarla, intravederla, evitarla, denunciarla; siamo noi a cambiare strada perché non sappiamo quali intenzioni possa avere il passante, sempre noi a tenere lo sguardo basso e morderci la lingua per non ribattere a parole inopportune.
Il 25 novembre è una data che ci riguarda tutte e tutti, perché credo nella forza delle persone umane, di ogni genere.
Ho raccolto qui dieci voci che, in tutto il mondo, hanno raccontato la violenza attraverso le note, perché il mostro si può sconfiggere se, insieme, troviamo il coraggio di guardarlo negli occhi.
10 canzoni contro il sopruso
01. Costruire insieme il futuro
Si definisce artista trans sudaca, rivendicando con orgoglio un termine usato in senso dispregiativo per chi arriva dal Sud America. Susy Shock1 è una cantante, scrittrice e attrice argentina, ma soprattutto un’attivista per i diritti delle persone trans.
Guidata dall’armonia e dalla bellezza, crede fermamente che l’unione possa fare la differenza. Ecco perché Revuelo Sur, suo ultimo disco, è un’opera collettiva scritta insieme ad altre artiste trans.
02. Una preghiera noise contro la violenza
Lo Stabat Mater di Kristin Michael Hayter, che all’epoca di That He May Not Rise Again si firma Lingua Ignota, invoca: «Proteggimi dall’uomo violento».
La traccia si apre con una voce maschile che parla d’amore e speranza, subito annientata da un tappeto noise e dalla voce ruvida di Hayter. Quattordici minuti di canto disperato, tra grida e suoni corrosivi: la violenza viene combattuta attraverso una preghiera urlata, su un drammatico sottofondo d’organo.
03. Spiegarci la vita non è necessario
Il sarcasmo e l’ironia possono essere armi affilate nella lotta per i diritti civili, come dimostrano i Tacocat, band punk rock di Seattle dal nome palindromo.
Con il brano Men Explain Things to Me — titolo che rimanda al libro omonimo di Rebecca Solnit — ispirato al mansplaining, denunciano l’arroganza di chi crede di dover “spiegare” la realtà alle donne con supponenza e superiorità.
04. Storia di chi sopravvive
«Perché sono sopravvissuta a quella notte, mentre altre donne non ci sono riuscite?» si domanda Tori Amos2 parlando di Me And A Gun, il primo singolo tratto dal suo album di debutto Little Earthquakes.
Il brano è il crudo racconto dello stupro subito poco più che ventenne, sotto la minaccia di un coltello, da parte del suo datore di lavoro.
05. Uscire dal dramma
L’amore incondizionato può aiutare a curare ferite profonde, ma non è semplice guarire quando le cicatrici segnano corpo e anima.
Come la luna dei Management esplora la violenza, la disillusione e la vulnerabilità: racconta il gelo che penetra nelle ossa di chi ha vissuto l’orrore, e l’opportunità di ritrovare la speranza.
06. L’equilibrio delle parti
L’equilibrio tra l’individualità e ciò che si dona in una relazione è spesso fragile e difficile da mantenere, anche nei rapporti più stabili.
In Hyperballad, uno dei suoi brani più rappresentativi degli anni Novanta, Björk esplora questa dinamica, ricordando l’importanza di non perdersi e non nascondere le proprie ombre. E il video della canzone è di Michel Gondry.
07. Canzoni che fanno tremare il mondo
Immagina di far parte di un gruppo bandito, i vostri dischi censurati e la possibilità di suonare dal vivo negata. È ciò che è accaduto ai Grup Yorum in Turchia, finiti anche in carcere per il loro impegno sociale.
La cantante Helin Bölek, di origini curde, è scomparsa nella primavera del 2020 dopo un lungo sciopero della fame. Una delle loro canzoni simbolo, Bir Görüş Kabininde, è diventata un inno di resistenza.
08. Vendute come merce
Con Daughters For Sale, Sonita Alizadeh racconta la vicenda delle figlie vendute per matrimonio dalle loro famiglie. Lei stessa ha vissuto una simile esperienza, e nonostante il divieto per le donne iraniane di cantare in pubblico, similmente a quanto avviene in Afghanistan, la sua canzone circola sui social oltre ogni confine.
La storia della rapper afghana e attivista contro i matrimoni forzati è raccontata nel film Sonita, diretto dalla documentarista iraniana Rokhsareh Ghaem Maghami.
09. La condanna di tradizioni disumane
Quando artiste e attiviste provenienti da diversi paesi africani parlano di musica, raccontano spesso di come rappresenti l’arma più potente. Fatoumata Diawara denuncia in Boloko una pratica orribile ancora diffusa in Mali: la mutilazione genitale femminile.
Attraverso la sua musica, Diawara lancia un appello alla consapevolezza e al cambiamento, promuovendo l’uguaglianza di genere e la protezione dei diritti delle donne.
10. Donna, Vita, Libertà!
Otto giorni dopo la morte di Mahsa Amini, tra le proteste che dall’Iran hanno scosso il mondo, risuona una musica potente.
سرود زن, tradotto come Inno della donna, è un brano composto da Mehdi Yarrahi con testo di Mona Borzouei. L’apertura recita lo slogan «Donna, Vita, Libertà» e invita persone di ogni età e genere, in tutto il mondo, a unirsi alla lotta.
Gridare, insieme, con tutta la forza
Ogni donna, per il solo fatto di essere tale, racchiude dentro di sé esperienze di abusi, discriminazioni e violenze che devono emergere dalla prigione del silenzio.
Sono quasi seicento le donne vittime di violenza che, solo nel 2023, Mama Chat ha assistito. Con uno sportello online anonimo e gratuito, gestito da psicologhe volontarie, l’associazione ha offerto loro uno spazio sicuro per essere ascoltate e chiedere aiuto.
Per supportare una donna in pericolo, è possibile sostenere il progetto con una piccola donazione e assicurare alcune ore di terapia sospesa.
Il Dispaccio di oggi è finito, ma le musiche che abbiamo ascoltato continueranno a suonare e accompagnarci in ogni momento, anche in quelli più complicati, abbi fiducia.
E ricordati di scendere in piazza il 25 novembre, se ne hai la possibilità: è importante in questa e in tante altre occasioni, sempre. E magari ci incroceremo!
Lascia un commento oppure un cuore per farmi sentire che ci sei; e se conosci altre canzoni per continuare questa lista, scrivimile, ascoltiamole insieme.
Joe Jackson, The Tori Amos Interview, Hot Press, 1994.
Bellissima newsletter, mi piacciomo moltissimo questi consigli d'ascolto 😍 Mi fa piacere di averti fatto conoscere Susy Shock!
Ciao Samantha, grazie come sempre per gli stimoli che riesci a dare a sinapsi e cuore con le tue newsletter. Dopo averti letta mi sono venute in mente due canzoni : "Nessuna conseguenza" di Fiorella Mannoia e "Resistere" dei La rappresentante di lista...