#106. Un’orchestra per cambiare il mondo
Dalla Germania, l'esperienza dell'Orchester des Wandels
Ciao !
I Dispacci hanno raccontato spesso del rapporto tra musica, ambiente e attivismo per il clima. L’esperienza della Sonosfera di David Monacchi, i progetti di sonificazione degli ambienti naturali, i concerti sostenibili dei Massive Attack sono solo alcuni degli episodi in cui la musica è un vero catalizzatore di cambiamento.
Oggi siamo in Germania, dove musiciste e musicisti di diversi ensemble hanno imbracciato gli strumenti associandosi nell’Orchester Des Wandels (Orchestra del Cambiamento), perché il potere emotivo della musica è il mezzo più potente per raggiungere, unire e ispirare le persone.
Suonare per la Terra
Riflettendo sul futuro, Paul Auster ha osservato che «Non è possibile restare fermi a guardare e sentirsi infelici senza fare niente per cambiare le cose».1
Immagino la stessa urgenza aleggiare durante una riunione tra Markus Bruggaier, musicista della Staatskapelle Berlin, e le rappresentanze di altre orchestre tedesche, desiderose di fare rete per cambiare il mondo. L’obiettivo è chiaro: difendere un pianeta fragile, l’unico che abbiamo.
Quel giorno di cinque anni fa è nata l’Orchester des Wandels, l’Orchestra del Cambiamento: un’associazione di musiciste e musicisti di professione che, in Germania, suonano per il clima, la natura e la protezione delle specie.

Le orchestre associate sono oggi numerose e provengono dall’intero paese. Ciascun ensemble è protagonista di eventi e concerti che puntano a sensibilizzare il pubblico sui temi del cambiamento climatico e dell’impegno individuale nel proteggere l’ambiente; l’accento cade anche sulla tutela della diversità musicale e culturale, nonché sulla straordinaria bellezza di un pianeta da proteggere.
«L'obiettivo è utilizzare la speciale forma di comunicazione di cui disponiamo come musicisti per contribuire alla protezione del clima, della natura e delle specie», racconta Ulrich Haider, membro del consiglio direttivo, mentre mi accompagna nella scoperta delle attività dell’Orchestra.
Scienza e arte si uniscono
Comunicare la crisi climatica e le sue conseguenze non è semplice. Il rischio è di oscillare tra catastrofismo e superficialità, senza creare un vero legame con chi ascolta.
«Possiamo constatare che esiste un’ampia conoscenza scientifica della crisi climatica e delle sue conseguenze, ma gli esperti faticano a farsi ascoltare. La musica può ampliare il livello di trasferimento delle conoscenze puramente scientifiche con emozioni che permettono di avere una prospettiva nuova e diversa», osserva Haider. E aggiunge:
«La musica va dritta al cuore, quindi per noi musicisti è più facile raggiungere le persone»
Se difatti la scienza fornisce dati, statistiche e previsioni imprescindibili, ciò che spesso manca è un legame emotivo che spinga all’azione. L’Orchestra del Cambiamento vuole colmare questo divario: «Attraverso narrazioni prevalentemente ottimiste, vogliamo motivare le persone a unirsi a noi per proteggere il nostro pianeta», spiega Haider.
Le reazioni di chi partecipa a eventi e concerti sono molteplici: «Da un lato, stiamo sperimentando un alto livello di concentrazione del pubblico sui temi trattati; dall'altro, c’è un’apertura verso argomenti critici e complessi che sembra essersi un po’ persa nella società».
La risonanza emotiva: dall’ascolto all’impegno
Approfondendo le attività, l’Orchestra si dedica a un’ampia varietà di temi: dalla fertilità del suolo agli habitat fluviali, fino alla salvaguardia dei ghiacciai.
Grazie alla musica, gli argomenti prendono vita in un’esperienza profondamente emozionante, sia per chi suona sia per chi ascolta, generando attimi di intima condivisione. «Il pubblico entra in risonanza con l’orchestra e con il messaggio: proteggere la Terra come habitat condiviso», continua Haider.
«Ogni performance diventa un momento di risonanza emotiva, un’opportunità per trasformare l’ascolto in impegno»
L’impatto dell’Orchestra va oltre il palcoscenico: le orchestre associate collaborano a progetti ambientali regionali, a livello politico o facendo la differenza nelle proprie cerchie personali, portando cambiamenti concreti. Di conseguenza, si sviluppa una notevole ricchezza di attività, come se l’Orchestra del Cambiamento diventasse amplificatrice di azioni.

«È essenziale agire», riflette Haider. «Non si tratta di cambiare immediatamente tutto. Iniziate con le piccole cose e ampliate le vostre azioni. Iniziate. In qualche modo. E poi continuate. Vi assicuro che è incredibilmente gratificante».
Strumenti musicali e legni pregiati
Un tema cruciale per l’associazione è il legame tra gli strumenti musicali e l’uso di legni pregiati, in relazione al consumo di risorse e a sfide ambientali significative. Puntualizza Haider:
«Sosteniamo due importanti progetti internazionali di conservazione della natura e delle specie che sono direttamente collegati alla nostra professione»
Uno di questi riguarda il rimboschimento della foresta pluviale nel Parco Nazionale Masoala in Madagascar, fonte di legni come ebano e palissandro, utilizzati nella produzione di strumenti. Un altro progetto si concentra sulla Mata Atlantica in Brasile, dove cresce il pernambuco, legno essenziale per gli archi, oggi minacciato di estinzione. «Ogni specie che si estingue è una perdita irrimediabile per il pianeta, e nel caso del pernambuco avrebbe una conseguenza diretta anche per noi musicisti d’orchestra».
Il punto interessante è il contatto diretto che l’Orchestra mantiene con le persone coinvolte in questi progetti, e che consente non solo un aggiornamento costante, ma anche di avere gli strumenti necessari per veicolare necessità, successi e desideri al pubblico.
L’esperienza degli ascolti sostenibili
Tra le esperienze sonore proposte, la Staatskapelle Berlin ha creato il format Sustainable Listening.
Durante il ciclo di eventi, la performance orchestrale si fonde con l’elettronica live dei fratelli Teichmann; melodie, suoni e impulsi trasformano lo spazio in una sorta di capsula sonora, dove sono presenti esperti e attivisti con cui dar vita a un dibattito.
Così il concerto diventa un momento di incontro, discussione e riflessione, da vivere insieme.
Oltre i confini delle sale da concerto
E il futuro, cosa riserva all’Orchestra? «Sono convinto che la protezione del clima, della natura e delle specie possa essere raggiunta al meglio attraverso una rete di vasta portata di tutti coloro che sono attivi in questo ambito» confessa il musicista.
«Il mio sogno è che il maggior numero possibile di orchestre in Germania e nel mondo si unisca ai nostri sforzi, si attivi, si metta in contatto con gli altri e cambi così il mondo in meglio»
Il sogno dell’Orchestra va oltre i confini delle sale da concerto, del paese e del continente, dimostrando che l’arte può essere un potente strumento di trasformazione sociale.
Come osservava Auster, «Non è possibile restare immobili». E, aggiungo io, non è possibile affrontare il futuro in solitudine. La forza dell’azione collettiva è ciò che ci permette di avanzare su un sentiero, purtroppo, non facile.
Lo insegna la musica, con l’oboe che parte in solitaria per accordare l’orchestra, prima che i singoli strumenti si uniscano in una sinfonia. Lo insegna l’Orchestra del Cambiamento: qualcosa si può fare, sempre, e la musica è un inizio favoloso.
Puoi visitare il sito dell’Orchester des Wandels (in tedesco e inglese) per scoprire tutti gli eventi e le attività.
Il Dispaccio di oggi finisce qui, ma ho un appuntamento per te:
✔️ Lunedì 16 dicembre, torna il gruppo di lettura di People per leggere e commentare insieme Il femminismo è per tutti. Una politica appassionata di bell hooks, nella traduzione di Maria Nadotti (Tamu); ci troviamo in via Einaudi 3 a Busto Arsizio (VA), dalle 19.00 circa, come sempre.
Tra due settimane, arriva poi l’ultima newsletter dell’anno.
Nel mentre, se ti va, lascia un commento oppure un cuore per farmi sentire che ci sei; raccontami quali sono le tue piccole azioni per incamminarti verso il futuro, quali musiche ti accompagnano.
Il mondo è nella mia testa, il mio corpo è nel mondo. Interviste impossibili, Paul Auster con Peter Florence, Festivaletteratura 2020.
Grazie per la bella scoperta, Samantha. Ora guardo le date, mi piacerebbe sentire l'orchestra dal vivo.
È confortante leggere le tue proposte d’ascolto… ci sono cose davvero belle nel mondo, fatte da persone .